5 buone ragioni per visitare la mostra
“Il Trionfo del colore: da Tiepolo a Canaletto e Guardi”
Il 23 novembre 2018 ha aperto i battenti a Vicenza una nuova mostra sul Settecento veneto. Un’occasione imperdibile per visitare, nelle due sedi espositive di Palazzo Chiericati e Leoni Montanari, veri e propri capolavori custoditi nei Musei Civici di Vicenza e al Pushkin di Mosca.
Dopo una partenza in sordina, finalmente la mostra sta recuperando terreno e riscontra il gradimento unanime di tutti i visitatori.
Siete ancora indecisi se visitarla o meno? Pensate che non ne valga la pena?
Qui di seguito vi elenco almeno 5 buoni motivi per correre ad acquistare il biglietto:
- 1. Molti di voi non lo sapranno, ma i Musei Civici di Vicenza conservano un patrimonio di oltre 50.000 pezzi custoditi in vari magazzini della città. La mostra rappresenta quindi l’occasione per fare uscire allo scoperto quadri che non erano esposti da decenni e che finalmente possiamo riscoprire in tutto il loro splendore. Uno di questi è la “Prospettiva con rovine” dipinta da Sebastiano e Marco Ricci.
“Prospettiva con rovine”, Sebastiano e Marco Ricci
- 2. Se siete amanti delle opere d’arte, sicuramente avrete visitato le “grandi mostre” allestite negli ultimi anni in Basilica Palladiana. Con tutto rispetto per quelle esposizioni, sappiate che questa mostra ha una marcia in più: se infatti Van Gogh o gli impressionisti c’entrano poco o niente con Vicenza, la mostra “Il Trionfo del colore” è strettamente radicata alla storia del Veneto e del nostro territorio. Non solo. Offre lo spunto per andare a riscoprire l’anima Settecentesca di città e provincia, per esempio le ville affrescate da G.B. Tiepolo o le chiese di S. Marco e Araceli.


- 3. A meno che non abbiate già pianificato un viaggio a Mosca, è molto difficile che vi capiti di ammirare dal vivo le opere conservate al Pushkin. Se invece avete già in mano un biglietto aereo per la capitale russa, vi consiglio comunque di non cantare vittoria troppo presto: in questi grandi musei le collezioni sono in continuo movimento, quindi potreste vagare una giornata intera al Pushkin senza trovare i quadri che a Vicenza sono esposti in un percorso lineare e facilmente accessibile.
- 4. Con il biglietto della mostra si può visitare anche tutto palazzo Leoni Montanari, gioiello barocco troppo spesso ignorato dai vicentini. Nel palazzo è conservata un’opera che da sola vale tutta la visita ma che, purtroppo, quasi nessuno conosce: si tratta della “Caduta degli angeli ribelli” di Agostino Fasolato, una scultura ricavata da un unico blocco di marmo che vi lascerà senza fiato…

- 5. C’è un lato misterioso nella produzione di G.B. Tiepolo: una serie di incisioni che fanno parte del percorso espositivo e rappresentano ancora oggi un enigma per gli studiosi di storia dell’arte. Una prospettiva insolita per avvicinarsi alla vita privata di un grande pittore che non ha lasciato trapelare quasi niente della sua sfera personale.

Insomma, se non volete avere rimpianti, vi consiglio di prendervi mezza giornata per andare a riscoprire questa parte importante della nostra storia.
Se volete, vi aspetto per una visita guidata nelle due sedi espositive il 23 febbraio alle 14.00. Ci sono ancora gli ultimi posti disponibili, ma è necessario prenotare scrivendo una mail a vicenzatourguide@gmail.com.
Avete domande? Lasciate pure il vostro commento qui sotto, vi risponderò con piacere 🙂

Guida Turistica di Vicenza abilitata dal 2006.
Alla perenne ricerca della bellezza declinata in Arte e Architettura, amo divulgare quello che ho appreso in anni di esperienza.