Se avessi una macchina del tempo, vorrei sicuramente tornare indietro a domenica 03 marzo 1585,una data importante non solo per i vicentini, maper il mondo intero. Quella sera infatti, con una solenne cerimonia, fu inaugurato il teatro Olimpico, primo teatro stabile coperto dell’età moderna.
Il Teatro Olimpico di Vicenza (photo dal web)
Ora, per chi fosse un po’ arrugginito in storia, ricordo che l’età moderna inizia per convenzione nel 1492, anno della scoperta dell’America. Non so se ci avete mai pensato, ma durante tutto il medioevo, un periodo di tempo infinito che durò più di mille anni, non furono più costruiti teatri in Europa. Gli attori erano itineranti e mettevano in scena le loro opere cambiando continuamente location: un cortile, una piazza, uno slargo, ogni posto era buono. Poi, dopo aver rappresentato la propria opera, si smontava il tutto e si ripartiva alla ricerca di nuovi luoghi.
Ecco quindi che il teatro Olimpico si configura come un’opera grandiosa nata dall’intraprendenza dei membri dell’Accademia Olimpica che commissionano ad Andrea Palladio un teatro stabile, qualcosa che nessuno a memoria d’uomo aveva mai visto. Peccato che il grande architetto muoia a lavori appena iniziati (1580), quindi non riuscirà mai a partecipare all’inaugurazione. Sarà Vincenzo Scamozzi a concludere il teatro e a realizzare le meravigliose scene lignee, concepite per la prima messa in scena.
Il contesto storico
Il periodo non era dei migliori. Ricordiamoci che la Chiesa era stata messa in subbuglio dalla riforma protestante di Martin Lutero, a cui aveva fatto seguito la controriforma cattolica. La vita per gli attori era diventata estremamente dura, se pensiamo che fin dal 1579 la Serenissima aveva vietato tutte le recite pubbliche ed espulso dallo stato gli attori professionisti.
Nel 1583 il teatro è finito, quindi si comincia a discutere sull’opera da rappresentare. Dopo un’accurata analisi, la scelta cade su una tragedia greca: l’Edipo Re di Sofocle, per l’occasione tradotta da Orsatto Giustiniani in Edipo tiranno.
Resta tuttavia un grosso problema: se nello Stato non c’erano più attori professionisti, chi avrebbe potuto portare in scena l’opera? La scelta cadde necessariamente su attori dilettanti e il ruolo di Edipo venne assegnato a Luigi Grotto detto il cieco di Adria, sua città natale.
Luigi Grotto
Nato già cieco in una famiglia di nobili origini, tenne la sua prima orazione ad appena 14 anni davanti al neoeletto doge Lorenzo Priuli. Nonostante la menomazione fisica, ebbe al suo attivo una vasta produzione letteraria, tanto da fondare una sua scuola: l’Accademia degli Illustrati. Tra i suoi contemporanei destò molta simpatia per questa capacità di affermarsi in vari ambiti, per niente scoraggiato dai limiti fisici.
“Un cieco nella parte di un cieco”, si vociferava con un po’ di disappunto in città prima dell’evento, come se questa volta fosse “troppo” assegnare la parte del protagonista ad un attore che non sapeva bene come muoversi nello spazio di un palcoscenico.
Preoccupazione infondata: Luigi Grotto fu il vero trionfatore della serata.
Lo spettacolo iniziò due ore dopo il tramonto e durò tre ore e mezza. Sembra un’eternità, ma nessuno si annoiò quella notte. Gli accademici si preoccuparono di offrire un rinfresco per gli ospiti accorsi da ogni parte d’Italia, soprattutto da Milano. Centinaia di dame avvolte in vestiti fruscianti presero posto, mentre ad un tratto una musica introduttiva con trombe e tamburi annunciò l’aprirsi del sipario.
Tutto il teatro era illuminato da candele o lumini ad olio in cui erano state disciolte essenze profumate, proprio come si faceva a Tebe per ottenere il favore degli dei.
Lumini originali usati per l’inaugurazione (photo dal web)
Il pubblico rimase incantato dall’atmosfera creata, dalla scenografia, dalla storia raccontata con grande pathos. Tra gli spettatori non poteva mancare un cronista d’eccezione: Filippo Pigafetta,discendente del grande navigatore Antonio Pigafetta. Il nostro testimone restò a teatro per ben unidici ore quel giorno e la mattina successiva scrisse di getto una lettera al Marchese Pinelli di Milano, in cui raccontò nei dettagli l’evento vicentino.
L’entusiasmo era ancora palpabile, tanto che Pigafetta concluse: “… così, nel più famoso teatro del mondo è primieramente stata la più eccellente tragedia del mondo rappresentata”.
La tragedia verrà replicata il successivo martedì 05 marzo, ultimo giorno di carnevale, riscuotendo sempre un buon successo. Di lì a poco Luigi Grotto coronerà la sua carriera con la nomina a membro dell’Accademia olimpica. Peccato che non vedrà l’alba del 1586, dal momento che morirà di pleurite il 13 dicembre 1585 nel giorno di santa Lucia, patrona dei ciechi. Strano destino, no?
GLI OSPITI VENUTI DA LONTANO
Nel vestibolo del teatro è presente un fregio in monocromo che ricorda importanti eventi storici nella vita del teatro. Ce n’è uno in particolare che mi piace spiegare e che ha creato un legame molto forte tra Vicenza e la città di Azuchi, in Giappone. E’ una storia che parla di ambasciatori, preziosi paraventi dipinti e castelli orientali.
Gli ambasciatori giapponesi a teatro (1585)
La conoscete? Magari organizziamo una visita al teatro e ne parliamo insieme.
Ci sono cose che bisogna vedere dal vivo e il teatro Olimpico è una di queste.
Se invece volete visitarlo in autonomia, ecco qui alcune informazioni utili sugli orari di apertura:
Il Teatro Olimpico è aperto al pubblico tutto l’anno, dal martedì alla domenica.
Orario invernale
In vigore all’1 settembre al 30 giugno.
Da martedì a domenica dalle 9 alle 17 (ultima entrata 16.30)
Orario estivo
In vigore dall’1 luglio al 31 agosto.
Da martedì a domenica dalle 10 alle 18
(ultima entrata 17.30)
Chiusure
Ogni lunedì, Natale e 1°gennaio
INFORMAZIONI
La biglietteria si trova presso l’ufficio turistico IAT in Piazza Matteotti 12, aperto tutti i giorni ed ubicato accanto all’ingresso del Teatro.
>>> E’ attiva anche una biglietteria presso la Basilica Palladiana dove è possibile acquistare tutte le tipologie di biglietti nelle giornate di apertura del monumento nazionale.
Le prenotazioni sono necessarie solo per gruppi e scolaresche. Individuali, famiglie o gruppetti sotto le 10 persone potranno acquistare il biglietto direttamente al loro arrivo.
E’ possibile scattare foto all’interno del Teatro, ma senza utilizzare il flash.
Sono ammessi cani solo di piccola taglia dentro un’ apposita sacca trasportata dal padrone.
Accessibilità disabili: totale.
Servizi attrezzati per disabili.
Mi sembra sia tutto, non vi resta che pianificare la vostra visita al magnifico Teatro Olimpico di Vicenza 🙂
Vicenza, per “merito dei vicentini”, è una città poco conosciuta, una vera sorpresa per chi ci capita per caso.
Articoli come questo avrebbero Il pregio di fare conoscere questa “Città Bellissima”, e selezionare un turismo culturale adeguato.
Buongiorno Nazario, sì in effetti Vicenza non è conosciuta come merita. Uno dei miei obiettivi è proprio quello di valorizzarla ed attrarre turisti italiani e stranieri. Grazie!
Conoscevo molte cose di quelle citate, ma mi mancava il fatto che ci fossero spettatori da tutta Italia e che il protagonista della “prima” fosse cieco. Ogni giorno imparo qualcosa di più, grazie a persone che come te amano mantenere vivo il ricordo del nostro prestigioso passato affinché si possa guardare dritto negli occhi coloro che si reputano “cittadini metropolitani” e ci giudicano “provinciali”, ignorando che i vicentini hanno molto da insegnare anche a loro.
Grazie mille, signor Vicari.
Secondo me ognuno di noi dovrebbe essere fiero della nostra storia e “ambasciatore” delle bellezze italiane all’estero. Ma per arrivare a questo risultato serve maggiore consapevolezza da parte di tutti, soprattutto di noi vicentini.
Questo è un po’ lo spirito con cui scrivo i miei articoli.
Grazie per aver raccontato curiosità molto interessanti da me sconosciute. Anche se vicentina e amante dell’arte e della cultura, non avevo prestato curiosità all’opera nel vestibolo e non sapevo il primo Edipo …fosse cieco!.
21 Commenti. Nuovo commento
Vicenza, per “merito dei vicentini”, è una città poco conosciuta, una vera sorpresa per chi ci capita per caso.
Articoli come questo avrebbero Il pregio di fare conoscere questa “Città Bellissima”, e selezionare un turismo culturale adeguato.
Buongiorno Nazario, sì in effetti Vicenza non è conosciuta come merita. Uno dei miei obiettivi è proprio quello di valorizzarla ed attrarre turisti italiani e stranieri. Grazie!
Articolo molto interessante, ricco di importanti informazioni. Grazie Signora Chiara !
Grazie mille, signora Giovanna!
Grazie Chiara leggerti di primo mattino è poesia e luce in questa giornata di pioggia.
Grazie Daniela! 😉
Conoscevo molte cose di quelle citate, ma mi mancava il fatto che ci fossero spettatori da tutta Italia e che il protagonista della “prima” fosse cieco. Ogni giorno imparo qualcosa di più, grazie a persone che come te amano mantenere vivo il ricordo del nostro prestigioso passato affinché si possa guardare dritto negli occhi coloro che si reputano “cittadini metropolitani” e ci giudicano “provinciali”, ignorando che i vicentini hanno molto da insegnare anche a loro.
Grazie mille, signor Vicari.
Secondo me ognuno di noi dovrebbe essere fiero della nostra storia e “ambasciatore” delle bellezze italiane all’estero. Ma per arrivare a questo risultato serve maggiore consapevolezza da parte di tutti, soprattutto di noi vicentini.
Questo è un po’ lo spirito con cui scrivo i miei articoli.
Grazie per aver raccontato curiosità molto interessanti da me sconosciute. Anche se vicentina e amante dell’arte e della cultura, non avevo prestato curiosità all’opera nel vestibolo e non sapevo il primo Edipo …fosse cieco!.
Grazie Lorenza! 🙂
Articolo perfetto sul piano storico e artistico!
Anche promozionale,la qual cosa non guasta. Un plauso e certamente sarà una delle mie prossime mete.
Grazie mille, signor Petitto.
Le consiglio assolutamente di venire a Vicenza a visitare il Teatro Olimpico.
Non resterà deluso. 🙂
[…] Il teatro Olimpico di Vicenza: lo spettacolo inaugurale […]
Grazie. Un approfondimento prezioso e completo per questo capolavoro che molto volentieri confivido
Grazie mille, Rosa!
Grazie
Grazie Bruna!
Ciao Chiara, sei sempre la migliore… tante buone cose.
Grazie Emilio, detto da te è un grande onore…
Grazie Chiara, sempre competente, spero di seguirti al più presto in presenza
Grazie Claudia, spero anch’io di rivederti presto… 🙂