QUANTI ANNI HA IL LEGNO DEL TEATRO OLIMPICO?

LA VERITÀ SVELATA DALLA SCIENZA

Mi è capitato parecchie volte di sentire dire che il legno del teatro Olimpico è tutto originale, specialmente quello dello spazio riservato agli spettatori.

Sarebbe bello, ma purtroppo non è così e la scienza lo dimostra.

Come? Continuate a leggere e lo scoprirete… 🙂

La Dendrocronologia

Foto by Free Nature Stock

Ce lo hanno insegnato fin da piccoli: per conoscere l’età di un albero basta contare gli anelli concentrici visibili nella sezione del suo tronco.

Quello che nessuno ci ha detto è che esiste una vera e propria scienza che si occupa di datare il legno: la dendrocronologia, un parolone complicato composto da tre parole di origine greca: δένδρον, «albero», χρόνος, «tempo», e λογία, «studio». In parole povere, lo studio attraverso il quale si ricostruisce la vita dell’albero tenendo conto delle variazioni climatiche.

Non è affascinante?

Foto by Free Nature Stock

Osservare la sezione di un albero con occhi attenti è come mettere il naso nell’album di famiglia del nostro albero, dove sono memorizzate le stagioni climatiche, i periodi di siccità, le precipitazioni, tutto quello che ha segnato in qualche modo la sua crescita.

Ma come si effettua un’indagine dendrocronologica?

Innanzitutto va prelevato un campione di legno, sia vivente che antico (per esempio proveniente da icone o quadri).

Si crea poi un diagramma chiamato curva dendrocronologica che evidenzia il diverso spessore degli anelli in base al passare degli anni.

Confrontando queste sequenze con altre usate come riferimento si può andare a ritroso nel tempo per centinaia o migliaia di anni.

Naturalmente ogni legno ha una specifica tabella in base alle proprie caratteristiche organiche.

Metodo per assemblare differenti campioni in un’unica sequenza (photo by web)

 

Per l’Italia, le curve standard più antiche sono quelle del larice, che arrivano a datare fino a più di 1200 anni fa, cioè al 756 d.C.

Ma vi rendete conto?!?

Possiamo viaggiare indietro nel tempo fino all’epoca di Carlo Magno!

 

La Dendrologia e la storia

Foto by Free Nature Stock

Ma come ci può essere utile la dendrocronologia?

Semplice, mettendo in relazione determinati fattori climatici con ipotesi formulate dagli storici.

Per esempio, per risalire alle cause della sconfitta di un esercito si possono leggere gli anelli degli alberi nella zona della battaglia individuando l’anno esatto in cui si è verificato il fatto storico.

Anelli molto ravvicinati indicano estati torride, anelli larghi sono invece indice di stagioni umide e piovose.

Sappiamo come, nel passato, le condizioni atmosferiche fossero determinanti per il buon esito di una battaglia.

Un esempio su tutti? La battaglia di Waterloo, che determinò la definitiva sconfitta di Napoleone il 18 giugno 1815.

Sappiamo infatti che nei giorni precedenti la battaglia aveva piovuto parecchio, cosa che aveva reso il terreno paludoso. Uno dei punti di forza di Napoleone era sempre stato lo spostamento rapido delle sue truppe, cannoni compresi.

Quel giorno però, il terreno era saturo d’acqua e l’esercito rimase impantanato senza nessuna possibilità di movimento. Incredibile ma vero. Una delle cause della sconfitta di Napoleone fu… il maltempo, cosa riscontrata dalla dendrocronologia.

 

Il Teatro Olimpico

Ma torniamo ai fatti di casa nostra.

Nel 2007, in previsione del restauro del Teatro Olimpico, sono state effettuate delle indagini dendrocronologiche per datare il suo legno.

Scorcio sulle scene del Teatro Olimpico (VI)

In base ai campioni analizzati, sono stati identificati quattro tipi di legno:

  • Abete bianco
  • Abete rosso
  • Larice
  • Pino silvestre

La cosa sorprendente è che possiamo sapere quando sono stati tagliati gli abeti rossi e bianchi usato da Vincenzo Scamozzi per le sue scene lignee.

 

E’ stato individuato, infatti, un arco di tempo compreso tra il 1520 e il 1539.

Diversa la situazione del larice utilizzato per la cavea, in buona parte riconducibile ad un abbattimento che si colloca nell’autunno- inverno del 1821-1822. Questa parte, quindi è quella più recente e non riconducibile al cantiere del XVI secolo.

Cavea del Teatro Olimpico (VI)

Lo so, quando si è seduti a teatro viene voglia di alzarsi e percorrere la via centrale della Tebe di legno. A tutti piacerebbe farlo, ma chiaramente non è possibile. Ci possiamo però concedere un viaggio attraverso quella città magica che da secoli incanta gli spettatori.

Mi sembra un buon compromesso per rispettare il teatro e, al tempo stesso, curiosare dietro le quinte. E allora mettetevi comodi, lo spettacolo sta per iniziare.

Cliccate qui sotto e vi sembrerà di camminare tra le scene del teatro stabile coperto più antico del mondo.

I luoghi nascosti del teatro olimpico

Buona visione!

Vi è piaciuto l’articolo? Aspetto i vostri commenti qui sotto…

 

Bibliografia:

  • Olivia Pignatelli “Datazioni dendrocronologiche di alcuni elementi lignei del Teatro Olimpico di Vicenza”

 

 

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