VENEZIA E LA FESTA DELLA SENSA

 

La storia secolare di Venezia è sempre stata scandita da una serie di feste e tradizioni popolari.

Una di queste, forse la più amata, è la Festa della Sensa, ovvero dell’Ascensione.

 

Il giorno dell’Ascensione

Ma quando è l’Ascensione?

Dal momento che è una festa mobile legata alla Pasqua, cade ogni anno in un giorno diverso.

Secondo la chiesa cattolica, dopo la resurrezione Gesù si trattenne sulla Terra e apparve ai suoi discepoli prospettando loro la venuta del Regno di Dio.

Solo al quarantesimo giorno Gesù ascese al cielo, ecco quindi che l’Ascensione viene celebrata il quarantesimo giorno dopo Pasqua.

 

Ascensione di Giotto, cappella degli Scrovegni (PD)

L’Ascensione a Venezia

Cosa c’entra questa festa cattolica con Venezia?

Il destino ha voluto che la ricorrenza portasse particolarmente fortuna alla Serenissima.

Era infatti il 09 maggio dell’anno 1000, giorno dell’Ascensione, quando il Doge Pietro II Orseolo partì per la Dalmazia per salvare la popolazione minacciata dagli Slavi.

La data diventò in breve tempo emblematica, perché l’arrivo dei veneziani segnò l’inizio dell’espansione veneta nell’Adriatico.

Risale a quest’epoca l’istituzione dello Sposalizio del Mare.

Di cosa si tratta?

Continuate a leggere e lo scoprirete…

 

Lo Sposalizio del Mare

Il rito affonda le sue radici nell’antichità.

Lo stesso Erodoto narra dell’abitudine consolidata presso i greci di gettare in mare un anello d’oro per placare l’ira degli dei.

Sembra dunque che la celebrazione veneziana derivi da un antico rito pagano legittimato poi dal cristianesimo.

L’occasione per il passaggio dal profano al sacro venne offerta il 29 maggio 1176, quando la coalizione guidata da papa Alessandro III sconfisse l’imperatore Federico Barbarossa a Legnano.

Era il giorno dell’Ascensione.

Venezia accolse il pontefice in fuga e quest’ultimo, riconoscente per la solidarietà dimostrata da parte dei veneziani, avrebbe conferito alla cerimonia dello Sposalizio del Mare un carattere di sacralità.

Proprio a Venezia, inoltre, fu firmato l’accordo di pace che avrebbe posto per sempre fine alla secolare lotta tra impero e papato.

Da questo momento in poi, la cerimonia divenne sempre più coinvolgente e sentita dai veneziani.

Ritorno del Bucintoro a palazzo Ducale dopo lo sposalizio del mare, Canaletto

Ma come si svolgeva?

Ovviamente via mare, con tutta la città chiamata a raccolta per seguire in corteo il Bucintoro, la preziosa imbarcazione del Doge che usciva dal bacino di S. Marco per raggiungere le bocche di Lido.

Qui, davanti allo sguardo ammirato di cittadini e ambasciatori, il Doge aspergeva con l’acqua santa un anello d’oro e pronunciava solennemente una frase rituale:

 

Desponsamus te mare, in signum veri perpetique domini

Ovvero

Ti sposiamo, o mare, in segno di vero e perpetuo dominio.

Dopodiché il Doge lasciava cadere l’anello in mare.

L’unione era sancita.

Venezia e il mare sarebbero stati uniti per sempre.

 

La Festa della Sensa

Il Bucintoro fu rimodernato e reso sempre più prezioso nel corso dei secoli fino all’arrivo di Napoleone e alla caduta della Serenissima nel 1797.

Le sue parti in oro furono fuse, il resto distrutto.

Presso l’Arsenale di Venezia, se ne può ammirare una ricostruzione in scala ridotta.

Dal 1965 la Festa della Sensa è stata ripristinata ed offre ogni anno un ricco panorama di iniziative tra regate competitive, la festa al Forte di S. Andrea, il mercato della Sensa a S. Nicolò e molto altro ancora.

Vi è piaciuto l’articolo?

Come sempre aspetto i vostri commenti qui sotto.

Alla prossima! 🙂

 

 

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